Bartolomeo Ferracin detto il "Ferracina"
e gli orologi da torre campanaria

di Ugo Scopel

BIOGRAFIA
1692

Casa natale di Bartolomeo Ferracina a Solagna (VI)

Il 18 agosto 1692 nasce a Solagna (VI), nel canale del Brenta, Bartolomeo Ferracin, da G.Battista falegname e da Maria Jugali, ultimo di sette figli.
A nove anni viene condotto in montagna (sui colli alti) ad aiutare il padre, tirando la sega ed arrotando lame. Manifesta ingegno particolare fin da piccolo, costruisce per esempio un meccanismo per affilare le lame, mosso dal vento.
Il giovane ha la fortuna di incontrare, sul cammino della vita, il suo arciprete Don Francesco reato che, ammirato dalle sue capacità, lo anima a lavorare il ferro in conto proprio, lo avvia sulla strada della meccanica e lo introduce presso le famiglie nobili del tempo.
1719 Il 9 febbraio sposa Orsola Nervo, da cui avrà 4 figli.
1728 Il Ferracina viene chiamato dal patrizio Paolo Antonio Belegno, senatore della Serenissima, al suo servizio, dove rimarrà fino al 1740.
1730 Nel 1730 costruisce per il Belegno una macchina che, mediante due viti di Archimede e una ruota a pale e cassette, mossa dall'acqua del fiume Brenta, riusciva a sollevare l'acqua del fiume stesso fino ai giardini di casa Belegno superando un dislivello di ben 12 metri. Durante gli anni trascorsi al servizio del Belegno, ha modo di svolgere anche l'attività di orologiaio costruendo molti orologi, di ogni tipo e dimensione.
1734 Costruisce l'orologio da torre che si trova oggi installato nel campanile di S. Martino di Lupari (PD).
1740 Ha inizio la sua collaborazione, come costruttore di strumenti scientifici, con il marchese Giovanni Poleni, di cui godrà la stima, ricavandone consigli e protezione. Sempre nel 1740 si congeda dal Belegno e, tornata a Solagna, si dedica alla costruzione di orologi. Nascono, nello stesso anno, l'orologio di Campolongo sul Brenta (VI) e quello della torre di piazza di Vicenza, nel '41 un altro per il comune di Covelle. Nel '42 ne fa uno per il patrizio veneto Ruggero Soderini, per la sua villa di Mussolente (VI), quindi un altro per la torre del Patriarcato di Venezia e uno per Caniezza di Cavaso (TV).
Nel '44 ne costruisce uno per il Seminario Vescovile di Vicenza, nel '45 quello di Poveglia e nel '46 l'orologio di Canove, nel '47 quello di Asolo (TV) e nel '48 un orologio per il suo mecenate, Paolo Antonio Belegno.
Nel 1749 un furioso incendio devasta la Basilica di S: Antonio a Padova e provoca il crollo del campanile al quale, dopo la ricostruzione, il Ferracina fornisce l'orologio.
1747 Il Ferracina viene chiamato a Trento, per costruire una serra sul torrente Fersina. Inizia così, quell'attività di ingegnere idraulico, che sarà l'aspetto più importante della sua carriera.
1748 Riceve l'incarico ufficiale di ricostruire il ponte di legno di Bassano del Grappa, già opera del Palladio, distrutto da una terribile brentana, la mattina del 19 agosto 1748.
1750 Inventa e costruisce per l'occasione una delle macchine rimaste più famose: il battipali idraulico, montato su una zattera, mosso da una ruota idraulica azionata dalla corrente del fiume. Il battipali riusciva ad alzare una massa di 350 kg ad una altezza di 7 metri e batteva 2 colpi ogni 5 minuti per cui si potevano piantare, nel durissimo greto del Brenta, dai 2 ai 3 pali al giorno.
1752 Costruisce, per le fabbriche Remondiniane, uno speciale argano a braccio mobile, montato su una incastellatura fissa alle travature del soffitto.
Nello stesso anno viene scelto il suo progetto per la ristrutturazione dell'antico orologio dei Ranieri, situato nella torre di piazza S. Marco a Venezia. Il lavoro, che lo impegnerà per 7 anni porterà grande prestigio e celebrità. Contemporaneamente alla costruzione di detto orologio, il Ferracina esegue incarichi pubblici, come ingegnere idraulico per conto della Repubblica di Venezia. Questi andavano dalla cura di fiumi e torrenti, alla costruzione di difese e argini e canali.
1754 Francesco MEMMO fa pubblicare una monografia storica su Bartolomeo Ferracina, con intenti celebrativi dal titolo: "Vita e macchine di Bartolomeo Ferracino, celebre bassanese ingegnere".
1756 Il 17 marzo, un turbine, abbattendosi su Padova, investe il Palazzo della Ragione, facendo crollare il tetto e diverse opere murarie. E' scelto a dirigere i lavori di restauro il Ferracina che inizierà due anni più tardi. In questi stessi anni è chiamato ad importanti sistemazioni idrauliche a Conche, a Polesella (RO), in Vallurbana, a Limena (PD)ed a Vicenza sul Bacchiglione.
1761 Viene assunto dalla Repubblica Veneta a sovrintendere varie opere per lo più di sistemazione idraulica tra Brescia e l'Istria.
1775 Inventa la sega circolare per livellare, sotto l'acqua, la palizzata di legno portante le fondazioni di palazzo Pisani a Strà (VE), ultima importante, quanto poco nota, invenzione realizzata.
1777 All'età di 85 anni muore tra i suoi a Solagna, come aveva desiderato. Sul lato Sud della Chiesa di Solagna, una lapide dettata da Natale delle Laste, ne ricorda il nome ed il luogo della sepoltura.
1783

Monumento a Bartolomeo Ferracina - Bassano del Grappa

Il comune di Bassano del Grappa onora il Ferracina, collocando nella via che porta il suo nome, un busto di marmo che lo ritrae.
1977 Il comune di Solagna, in occasione del bicentenario della morte, organizza una mostra celebrativa e pubblica una serie di studi che risultano fondamentali per una conoscenza più approfondita della figura di Bartolomeo Ferracina.

ALTRO
Ritratto di Bartolomeo Ferracina (1692-1777) eseguito da Alessandro Longhi, rinomato ritrattista.
Venezia, Ca' Rezzonico.